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Escursioni > 2017 > Canfaito

La Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito si estende ad altitudini comprese tra 400 e 1484 m s.l.m. e rientra nella catena del Monte San Vicino. Comprende le pendici del Monte San Vicino (1484 m) e quelle dei Monti Faldobono (1277 m), San Vicinello (1240 m), Cipollara (1200 m), La Forcella (1149 m), Canfaito (1112 m), Argentaro (1024 m) e Pagliano (1012 m), tributarie delle Valli del Potenza e dell’Esino.
La catena del Monte San Vicino rappresenta una parte della Dorsale Marchigiana, compresa nell’Appennino umbro-marchigiano ed estesa, in direzione Nord-Nord-Est / Sud-Sud-Ovest, dalla Valle del Fiume Esino, a Nord, a quella del Fiume Potenza, a Sud.
La dorsale è costituita, dal punto di vista geologico, da formazioni prevalentemente di natura calcarea della successione umbro-marchigiana (Calcare massiccio; Calcare rupestre; Corniola; Calcari Diasprini umbro-marchigiani; Scaglia variegata, rosata e bianca), con depositi detritici calcarei di versante, mentre i bordi esterni della dorsale sono delimitati dalle formazioni della Scaglia cinerea, del Bisciaro e dello Schlier (CENTAMORE, 1986).



CURIOSITA':
E’ singolare che quest’area contenga una preziosa testimonianza in grado di stuzzicare la fantasia dei più curiosi. La particolarità consiste nella presenza ed esposizione in area di cava, nei pressi di Frontale, di un sottile strato di roccia, diverso dagli altri. E’ il “livello di impatto”, anche conosciuto come limite K-T, strato ad alta concentrazione di Iridio (elemnto chimico di natura siderale) che segna il passaggio, nel tempo geologico della Terra, dal periodo Cretaceo al Paleogene (65 milioni di anni fa). Questo livello sedimentario si è formato a causa della ricaduta dall’atmosfera delle polveri di scomposizione dovute all’impatto ed esplosione di un gigantesco meteorite nella penisola dello Yucatan (Messico), cataclisma che porterà una drammatica sovversione delle condizioni ambientali del pianeta tale da provocasre l’estinzione di massa di numerosissime specie animali e vegetali tra cui i dinosauri.


Menzione a parte merita la faggeta di Canfaito le cui aggiornate peculiarità sono reperibili nel libro “Alberi monumetali delle Marche”, curato da Valido Capodarca, uno dei maggiori esperti di alberi monumentali d’Italia. In esso scopriamo non solo le dimensioni dei tre principali alberi presi in esame (1° albero: circonferenza m. 6,42, altezza m. 25, chioma m. 20, età anni 500; 2° albero: circonferenza m. 6,70, altezza m. 22, chioma m. 16, età anni 500; 3° albero: circonferenza m. 4,35, altezza m. 18, chioma m. 25, età anni 200), ma anche l’etimologia del nome Canfaito, che deriva dall’unione delle parole latine “campum” e “faitum” ovvero “campo di faggi”.

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